Chi siamo

De Sade Legacy è una casa di produzione dedicata a chi cerca il brivido dell'eccesso e della trasgressione consapevole. Attraverso narrazioni intense e scenografie decadenti, trasformiamo la letteratura sadiana in immagini audaci. Il nostro obiettivo è portare il piacere a un livello superiore, con contenuti che sfidano tabù e convenzioni. Organizziamo eventi esclusivi dedicati al piacere e alla depravazione, per mettere in scena, con attori professionisti e persone comuni, le perversioni più estreme.

La Dama

La Dama è l’incarnazione della lussuria resa carne, una creatura di raffinata decadenza, educata sin dalla giovinezza al culto del piacere e della sottomissione. Nata in una famiglia nobile e austera, ha trascorso i suoi anni di formazione tra conventi e salotti aristocratici, dove ha appreso l’arte della dissimulazione e della seduzione. Ma dietro il velo della rispettabilità si cela un’anima corrotta dal desiderio, una volontà piegata dalla sua stessa sete di annientamento nei giochi del vizio.  La sua bellezza è ipnotica: pelle di porcellana che porta i segni delle carezze violente, occhi velati da un’ombra di voluttà, labbra che hanno imparato a sorridere solo nel dolore e nell’abbandono totale. La sua voce è un sussurro avvolgente, una promessa di resa assoluta. È vestita di sete leggere e corsetti stretti, ornata di gioielli che non servono a coprirla, ma a esaltare la sua natura di oggetto di desiderio e sacrificio.  Nei saloni segreti del Marchese o nelle alcove clandestine delle società libertine, la Dama si offre con un fervore quasi mistico, bramando l’umiliazione e l’eccesso come un’asceta cerca l’illuminazione. Non conosce vergogna, non teme l’ignominia: per lei, il piacere supremo è nell’abbandono totale, nel perdere ogni briciolo di volontà per essere modellata, spezzata, ricreata secondo i capricci di chi la possiede. La sua devozione non ha limiti, perché ha compreso che la vera libertà sta nella schiavitù volontaria, nel darsi completamente fino a dissolversi nel desiderio altrui.
La Dama è l’incarnazione della lussuria resa carne, una creatura di raffinata decadenza, educata sin dalla giovinezza al culto del piacere e della sottomissione. Nata in una famiglia nobile e austera, ha trascorso i suoi anni di formazione tra conventi e salotti aristocratici, dove ha appreso l’arte della dissimulazione e della seduzione. Ma dietro il velo della rispettabilità si cela un’anima corrotta dal desiderio, una volontà piegata dalla sua stessa sete di annientamento nei giochi del vizio. La sua bellezza è ipnotica: pelle di porcellana che porta i segni delle carezze violente, occhi velati da un’ombra di voluttà, labbra che hanno imparato a sorridere solo nel dolore e nell’abbandono totale. La sua voce è un sussurro avvolgente, una promessa di resa assoluta. È vestita di sete leggere e corsetti stretti, ornata di gioielli che non servono a coprirla, ma a esaltare la sua natura di oggetto di desiderio e sacrificio. Nei saloni segreti del Marchese o nelle alcove clandestine delle società libertine, la Dama si offre con un fervore quasi mistico, bramando l’umiliazione e l’eccesso come un’asceta cerca l’illuminazione. Non conosce vergogna, non teme l’ignominia: per lei, il piacere supremo è nell’abbandono totale, nel perdere ogni briciolo di volontà per essere modellata, spezzata, ricreata secondo i capricci di chi la possiede. La sua devozione non ha limiti, perché ha compreso che la vera libertà sta nella schiavitù volontaria, nel darsi completamente fino a dissolversi nel desiderio altrui.

Il Marchese

Il Marchese è un aristocratico dissoluto la cui vita è dedicata al piacere estremo e alla corruzione della morale. Nato in una famiglia nobile, ha ricevuto un'educazione impeccabile, ma il suo spirito ribelle e il suo insaziabile desiderio di dominio l'hanno spinto a oltrepassare ogni limite imposto dalla società. La sua bellezza è affilata come la sua mente: occhi gelidi e penetranti, labbra sottili che raramente si piegano in un sorriso sincero, un portamento elegante che cela un’anima perversa.  Nel suo castello isolato, immerso nella campagna desolata, il Marchese organizza elaborate cerimonie di piacere e sofferenza, dove il corpo e la volontà dei suoi ospiti vengono messi alla prova in giochi di sottomissione e potere. Nulla è vietato nelle sue stanze segrete, dove il lusso e la depravazione si mescolano in un'orgia di velluti scarlatti e strumenti raffinati di punizione. È un uomo di parole seducenti e crudeli, capace di piegare le menti tanto quanto i corpi, conducendo le sue vittime lungo un cammino di perdizione dal quale pochi tornano illesi.  Il Marchese non conosce il concetto di limite: la sua filosofia è quella dell’estremo, del piacere che si nutre del dolore altrui, dell’arte della manipolazione e dell’abuso travestito da libertinaggio. Nessuna legge, nessuna morale può arrestarlo, perché egli si considera al di sopra di tutto, un dio oscuro nel suo tempio del vizio.
Il Marchese è un aristocratico dissoluto la cui vita è dedicata al piacere estremo e alla corruzione della morale. Nato in una famiglia nobile, ha ricevuto un'educazione impeccabile, ma il suo spirito ribelle e il suo insaziabile desiderio di dominio l'hanno spinto a oltrepassare ogni limite imposto dalla società. La sua bellezza è affilata come la sua mente: occhi gelidi e penetranti, labbra sottili che raramente si piegano in un sorriso sincero, un portamento elegante che cela un’anima perversa. Nel suo castello isolato, immerso nella campagna desolata, il Marchese organizza elaborate cerimonie di piacere e sofferenza, dove il corpo e la volontà dei suoi ospiti vengono messi alla prova in giochi di sottomissione e potere. Nulla è vietato nelle sue stanze segrete, dove il lusso e la depravazione si mescolano in un'orgia di velluti scarlatti e strumenti raffinati di punizione. È un uomo di parole seducenti e crudeli, capace di piegare le menti tanto quanto i corpi, conducendo le sue vittime lungo un cammino di perdizione dal quale pochi tornano illesi. Il Marchese non conosce il concetto di limite: la sua filosofia è quella dell’estremo, del piacere che si nutre del dolore altrui, dell’arte della manipolazione e dell’abuso travestito da libertinaggio. Nessuna legge, nessuna morale può arrestarlo, perché egli si considera al di sopra di tutto, un dio oscuro nel suo tempio del vizio.